Ritratti di cibo e di persone. Ma anche di oggetti, di luoghi e di animali. Unirli insieme, scanditi da una melodia cromatica, è stata una scelta dettata dal modo personale di concepire un piatto e allo stesso tempo dall’approccio e dagli stimoli che ricevo da ambiti diversi per fotografarlo. Ritengo che sulla scelta o sulla voglia di un cibo piuttosto che di un altro ha una grande influenza chi abbiamo incontrato da poco, quello di cui abbiamo parlato, gli odori che ci hanno travolto o il clima che ha temprato la nostra pelle. Quando scegliamo di cucinare una determinata pietanza, o più semplicemente di gustarla, il nostro discernimento è influenzato dai colori di cui ci siamo nutriti e dall’esperienza umana che abbiamo acquisito di recente. La cucina, come i sentimenti, è una relazione tra ingredienti, è una questione di chimica così come i nostri sensi, stimolati da reazioni chimiche continue, generano emozioni e reazioni. Il cibo che scegliamo non ne è che una magnifica alchemica sintesi.